I laureati in biotecnologie si distribuiranno necessariamente in settori tra loro profondamente eterogenei, ad esempio l'industria chimica e chimico-farmaceutica, il sistema sanitario medico e veterinario, strutture pubbliche e private del settore agro-alimentare (nei settori della zootecnia, della forestazione, del controllo degli alimenti), società di trasferimento tecnologico, società di servizi, industrie minerarie, strutture ed enti di monitoraggio e controllo ambientale. I laureati in biotecnologie industriali dovranno necessariamente conoscere strutture e funzione di sistemi biologici cellulari e molecolari, tecniche di isolamento e caratterizzazione della costituzione chimica, tendendo al miglioramento progettuale delle loro prestazioni; privilegeranno inoltre aspetti di applicazioni industriali, collaborando alla progettazione e gestione di fermentatori e bioreattori. Analogamente i laureati in biotecnologie farmaceutiche saranno preparati sugli aspetti relativi alla progettazione di sostanze farmacologicamente attive. I biotecnologici medici e veterinari dovranno acquisire conoscenze non superficiali di patologia generale e speciale, di aspetti relativi alla prevenzione, alla diagnosi ed alla terapia. Questi laureati non si perfezioneranno nelle attività istituzionali dei corsi di laurea in Medicina e Chirurgia o Medicina veterinaria ma la loro preparazione dovrà intrecciarsi con i fondamenti chimici, fisici e biologici delle nuove biotecnologie. Per esempio le biotecnologie veterinarie hanno l'intento di preparare laureati provvisti d i specifiche competenze di biologia molecolare, con differenti applicazioni in campo di allevamento, genetica, nutrizione e riproduzione animale, farmacologia, condizionamento delle derrate alimentari, produzione di sieri e vaccini, nonché di bioingegneria. In questo modo si costruisce una figura professionale che può collaborare con i clinici tradizionali per fornire strumenti innovativi per eradicare malattie, per effettuare diagnosi il più possibile precoci e per affrontare, con metodologie che giorno per giorno vanno evolvendosi, problemi di terapia risolvibili mediante interventi "in vivo" di ingegneria genetica (terapia genica) e cellulare (impiego di bioreattori quali cellule, tessuti e organi opportunamente modificati in "vitro"). I laureati in biotecnologie agrarie dovranno conoscere la fisiologia e la patologia peculiari degli organismi vegetali ma dovranno attraverso approfondite conoscenza di gen etica e biologia molecolare essere in grado di progettare quelle modificazioni che portano alla realizzazione di produzioni resistenti all'aggressione di parassiti e più appetibili per il consumatore e per l'industria di trasformazione.